Institutos Universitarios

Qualche idea sul contributo dell’intelligenza artificiale alla certezza del diritto

Autor: Carlo Amatucci

Università di Napoli Federico II

 

Modalidad: Presencial

 

Abstract: 

Il valore della certezza del diritto costituisce un architrave dello Stato di diritto. Eppure, la sua applicazione resta, storicamente, tra i momenti più controversi nella gran parte degli ordinamenti giuridici a causa dell’interpretazione delle norme troppo spesso creativa da parte della giurisprudenza e, in alcuni ordinamenti come quello italiano, della scadente qualità della produzione normativa.

 
Cause che sono alla base di orientamenti contrapposti del c.d. diritto vivente, che generano esegesi difformi della norma – spesso anche all’interno di alcuni uffici giudiziari - dunque, grande pregiudizio all’attuazione egualitaria dei diritti, escludendo la calcolabilità e prevedibilità del diritto. Conseguenze che nuocciono gravemente anche ai diritti economici.
Lo studio in esame muove: a) dal concetto del Regolamento UE del 21 maggio 2024 di un’IA “antropocentrica e affidabile” che, tra le sue infinite applicazioni, possa, come recita il punto di cui all’allegato n. 3, dar vita a “sistemi destinati a essere usati da un'autorità giudiziaria o per suo conto per assistere un'autorità giudiziaria nella ricerca e nell'interpretazione dei fatti e del diritto e nell'applicazione della legge a una serie concreta di fatti”; b) dal Considerando n. 61, per il quale “L'utilizzo di strumenti di IA può fornire sostegno al potere decisionale dei giudici o all'indipendenza del potere giudiziario, ma non dovrebbe sostituirlo: il processo decisionale finale deve rimanere un'attività a guida umana”.
Partendo da tali premesse, ci si propone di verificare il contributo dell’IA alla certezza del diritto in due direzioni:


i) se ed in che misura l’IA possa facilitare il rapporto cognitivo tra giudice e norma, favorendo, attraverso la ricerca, l’interpretazione autentica ed uniforme della legge, arginando decisioni palesemente difformi rispetto alla voluntas legis e agli orientamenti consolidati.
ii) se ed in che misura l’IA possa agevolare il legislatore nel garantire sistematicità, coerenza e completezza alle leggi.