Intelligenza Artificiale, discrezionalità e trasparenza nell'azione amministrativa
Autor: Giovanni Cocozza
Università degli Studi di Napoli Federico II
Modalidad: Online
Abstract:
Il ruolo sempre crescente che l’Intelligenza Artificiale (IA) sta assumendo determina conseguenze di rilievo nel mondo del diritto, con la necessità di indagare in modo accurato le potenzialità e i rischi del nuovo strumento, soprattutto nell’ottica di assicurare la migliore garanzia possibile. Per i procedimenti amministrativi, in particolare, si registra un impatto significativo nei meccanismi decisionali delle pubbliche amministrazioni ed è coinvolto, innanzitutto, il principio di trasparenza, giacché la più complessa “spiegabilità” tecnica del funzionamento dell’algoritmo e dell’iter logico giuridico seguito può riflettersi in opacità delle determinazioni assunte. Inevitabilmente, soprattutto con riferimento all’esercizio dell’attività discrezionale, la motivazione ancor di più assolve un compito importante, per la sua fondamentale funzione di garanzia delle posizioni giuridiche soggettive coinvolte, in ossequio ai fondamentali principi di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa.
Il rispetto del principio di trasparenza impone di valutare attentamente i rischi che l’utilizzo degli algoritmi può comportare, stante anche la difficile conciliabilità tra la decisione “neutrale” adottata dall’Intelligenza Artificiale e l’esercizio della discrezionalità amministrativa. La totale eliminazione del fattore umano, infatti, può condurre a un “Amministrazione invisibile”, spettatrice delle decisioni ad essa stessa imputabili e a un “livello normativo clandestino” celato dall’algoritmo.
È però innegabile, d’altra parte, che un utilizzo appropriato dell’Intelligenza Artificiale, come anche sottolineato dalla giurisprudenza, è di aiuto per adottare decisioni maggiormente neutrali. Ciò consente ulteriori vantaggi, quali la riduzione di rischi di disparità di trattamento, una migliore osservanza della legge, la prevenzione di fenomeni corruttivi, la completezza dell’istruttoria. A ciò si aggiunga la possibile futura applicazione dell’Intelligenza Artificiale alle realtà urbane, potenzialmente in grado di contribuire al perseguimento di un’attività amministrativa di gestione del territorio razionale e proporzionata, considerando che, entro il 2025, gli strumenti di intelligenza artificiale abiliteranno oltre il 30% delle applicazioni smart city, incrementando significativamente la resilienza e la sostenibilità delle città.
A livello normativo, sia europeo che nazionale, si registrano interventi che mostrano aperture per sfruttare le potenzialità della rivoluzione digitale. Così, il regolamento sull'intelligenza artificiale (regolamento UE 2024/1689), che si propone di offrire maggiori garanzie di sicurezza e di rispetto dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti e, a livello nazionale, l’art. 30 del nuovo Codice dei contratti pubblici, che prevede l’utilizzo dell’algoritmo per migliorare l’efficienza dell’attività amministrativa. Si tratta di previsioni di non poco rilievo, che preparano il campo per ulteriori futuri sviluppi, per affrontare con consapevolezza le sfide che il fenomeno dell’Intelligenza Artificiale pone.
Un tale quadro, con le sue complessità, rende necessaria una attenta indagine, affinché si addivenga a un modello adeguato di gestione del cambiamento. L’inevitabile impatto sulle modalità di assunzione della decisione amministrativa rispetto allo schema classico impone un adeguamento progressivo delle regole e dei principi che disciplinano l’azione amministrativa, non più sufficienti rispetto alle nuove declinazioni del delicato rapporto tra libertà ed autorità, al fine di assicurare in modo idoneo il trasferimento della formula tecnica nella regola giuridica.